mercoledì 25 febbraio 2015

Cultura, l’assessore Ronchi: “Un milione in meno di budget, ma reggiamo“

Bologna, 5 febbraio 2015 - Ammonta a sette milioni di euro la cifra che il Comune di Bologna destinera’ alla cultura nel bilancio 2015, comprensiva di 2,6 milioni di entrate di cui 1,6 derivanti dalla tassa di soggiorno. A questo, in realtà, vanno aggiunti 1,8 milioni pari al saldo del prestito fatto nel 2014 al Teatro comunale. Si arriva cosi’ a 8,8 milioni. Sono i dati forniti oggi in commissione dall’assessore Alberto Ronchi. 
Come annunciato nella presentazione dello schema di budget, al pari degli altri assessorati anche Ronchi avrà meno risorse (-9% per tutti) a disposizione rispetto al 2014: il preventivo era di 9,676 milioni (con pari entrate), dunque si parla di una sforbiciata di circa 900.000 euro. Ancora più distante la cifra effettivamente spesa a consuntivo 2014: poco piu’ di 11 milioni (2,9 le entrate), comprensivi degli interventi di un certo peso a favore del Comunale (2,2 milioni) e dell’Ert (1,5 milioni; sul 2015 cade l’ultima tranche da 300.000 euro). 
Dove incideranno i tagli? “Abbiamo un sistema e un bilancio abbastanza rigidi, dobbiamo intervenire principalmente sulle nostre istituzioni- spiega l’assessore, a margine della seduta- quindi musei, biblioteche e Cineteca”. Ma Ronchi si dice “abbastanza tranquillo, perché abbiamo fatto un lavoro molto importante di riorganizzazione del sistema” e affrontato “in tempo” nodi che oggi non sarebbe più possibile sciogliere: un elenco che spazia dal Comunale all’Arena del sole (“Se non fossimo intervenuti quando serviva, oggi con questa situazione economica-finanziaria chiuderebbe”), passando per Duse, Istituzione musei e Fondazione Cineteca. Una logica di “innovazione strutturale” che oggi paga, rivendica Ronchi: “Senza Arena e Comunale non saremmo in B ma in C, come la mia Spal”. E soprattutto, e’ proprio grazie a questo lavoro che oggi “siamo in grado di sostenere i tagli”. 
Nonostante i tagli, l’assessore assicura che “manterremo la nostra programmazione” senza ridurre offerta e servizi. Questo sapendo che, nell’ottica di budget “dinamico” adottata dalla Giunta, “speriamo di poter usufruire di ulteriori entrate e di poter riaggiustare in maniera positiva il bilancio”. 
Per quanto riguarda in particolare i musei, la prossima settimana Ronchi portera’ in Giunta una delibera sulla tariffazione. I biglietti non verranno aumentati, spiega: anzi, per i musei civici verrà introdotto l’ingresso gratuito nella prima domenica di ogni mese, recependo l’indicazione data a livello nazionale dal ministero. Inoltre, la delibera contiene una proposta di “abbonamento” per tutti i musei civici. Novita’ che entreranno in vigore dopo che l’atto verra’ approvato dal Consiglio, aggiunge Ronchi. 
Nel frattempo, “rispetto alla fase di crollo dei visitatori” seguita all’introduzione dei biglietto, sul fronte musei “stiamo migliorando”, afferma l’assessore, pur nel pieno di una “crisi complessiva del sistema museale italiano”. 
Altri lavori in corso riguardano un nuovo sistema di convenzioni con l’Università che semplifichi le agevolazioni in favore degli studenti, su un “ampio spettro di attivita’ culturali”. Si tratta di “mettere insieme quello che c’e’ gia’ e aggiungere nuovi servizi”, riducendo le procedure: “Ci si presenta con il tesserino universitario e si usufruisce, punto. Senza doversi scriversi a liste o correre avanti e dietro per il mondo”. A scapito dei tagli, dunque, l’obiettivo di Ronchi e’ riuscire a perseguire un’”apertura ulteriore di servizi”. L’esempio? Il “grande successo” dell’apertura domenicale di Sala borsa, sottolinea l’assessore: in media fa 2.500 presenze. 
IL TEATRO COMUNALE
A breve assumerà l’incarico di presidente della Fondazione Teatro comunale di Bologna, su delega del sindaco Virginio Merola. Intanto Alberto Ronchimette in agenda un primo obiettivo: ridare un’anima “popolare” al Teatro di piazza Verdi, producendo “iniziative che ci permettano di portare dentro anche le persone che non possono permettersi 50 euro di biglietto”. 
Si tratta di una “sfida enorme”, afferma l’assessore, oggi in commissione. L’obiettivo è approdare ad una “maggiore apertura del Teatro”, aggiunge Ronchi, “perché il Teatro è di tutti”. Va in questa direzione anche la necessita’ di “incrementare le facilitazioni per i giovani”: l’abbonamento recentemente introdotto “sta funzionando, ma dobbiamo fare di più”. 
Nel frattempo, Ronchi si gode il salvataggio del Comunale sancito dall’approvazione del Piano di risanamento. “Quando siamo arrivati il Teatro stava per collassare”, ricorda l’assessore: oggi, invece, il risanamento è realtà e la conflittualità interna è scesa “a zero”. 
Infine, si è rinnovata la governance con l’insediamento del nuovo Consiglio di indirizzo e la proposta, unanime, di Nicola Sani quale nuovo sovrintendente. “Un lavoro importantissimo che ha completamente cambiato alcuni aspetti” e premiato le competenze, è il messaggio dell’assessore, perché in altri tempi “erano altre le logiche che mettevano mano all’ex Cda”.

Sala Borsa cerca un nuovo direttore e festeggia i 10 milioni di prestiti

UN'APP PERMETTE DI ACCEDERE AI SERVIZI CON LO SMARTPHONE
PALAZZO
d'Accursio ha pubblicato il bando per la nomina del nuovo responsabile della Biblioteca Salaborsa che prenderà il posto di Tiziana Nanni, storica figura di riferimento, che lascia l'incarico per andare in pensione. Bocca cucita sul successore da parte dell'assessore Alberto Ronchi che ieri, insieme al presidente dell'Istituzione Biblioteche Daniele Donati e ad Angelo Varni, presidente Ibc, ha presentato alcune novità sui servizi offerti. A partire da Salaborsa, che in questi giorni ha raggiunto 10 milioni di documenti (libri, cd, dvd) prestati dall'anno dell'apertura, con una media giornaliera di 2700 nel 2014. Ora un'app permetterà di accedere al polo bibliotecario bolognese, e ai suoi servizi, anche dallo smartphone. L'ampliamento dell'orario, ma nelle biblioteche di quartiere, è tra gli obiettivi di Ronchi: l'automatizzazione del prestito annunciato per ottobre non ridurrà il monte ore del personale che invece potrà assicurare nuove aperture, soprattutto il sabato pomeriggio, in alcune sedi decentrate. Perché i bolognesi leggono ancora molto e soprattutto libri in prestito. Nel 2014, infatti, nelle biblioteche del Polo bolognese 165mila utenti hanno preso in prestito 2,2 milioni libri,conunamediadi6milarichiestealgiorno. (p. n.) © RIPRODUZIONE RISERVATA


Sala Borsa, una risorsa della città


1.000 persone ogni giorno (6 ML dal 2008 al 2012 i visitatori), più di 200 visite guidate ogni anno, 130mila prestiti, e poi attività, laboratori, incontri con autori, ...
L'Istituzione Biblioteche prevede di sostituire i lavoratori addetti al prestito di Biblioteca Sala Borsa con macchine ad alto contenuto tecnologico.
Nessuno è contrario alle nuove tecnologie, ma una macchina non ti consiglia libri, film, cd. Una macchina non aiuta una persona in difficoltà. Una macchina non resta qualche secondo o minuto in più a parlare con una persona. Una macchina non ricorda ai visitatori quale è il comportamento corretto da tenere in una biblioteca.
Le biblioteche non sono un supermercato, sono luoghi di umanità, cultura, educazione e relazione sociale. Il “mondo non va avanti, senza educazione”.
Considerare improduttive le spese per il settore culturale e educativo ha un costo non solo economico, ma orienta i comportamenti verso l'individualismo, suggerisce il "fai da te". Immaginare che il lavoro del bibliotecario possa essere sostituito da macchine è un errore. Inoltre una città deve, prima di tutto, occuparsi di educazione e la biblioteca Sala Borsa può aiutare i bimbi delle nostre scuole a imparare a fare ricerca, a formare un pensiero critico.
L'automazione non è la via per tagliare posti di lavoro, al contrario può liberare risorse e capitale umano per fare di più e meglio: possiamo estendere l'apertura la domenica, ristabilire l'apertura del lunedì pomeriggio tagliata dalla Cancellieri o ritornare alle aperture serali tagliate da Cofferati.

È importante salvaguardare l'educazione perché sia disponibile per tutti, soprattutto per i più piccoli. Se pensiamo all'esperienza dell'agricoltura, della vita contadina, in tempi di difficoltà il contadino risparmia su tutto tranne che sulle sementi.

In Salaborsa i libri finiranno nel distributore automatico

Pronta la rivoluzione del prestito in biblioteca. Dipendenti preoccupati di perdere il posto. Il direttore Bellettini: “Il mondo va avanti”

Rivoluzione in arrivo in Salaborsa. Presto i computer si occuperanno del prestito al posto dei bibliotecari in carne ed ossa, che ora temono per il lavoro. «Ma il mondo va avanti» li gela il direttore Pierangelo Bellettini. 

Sarà un vero e proprio cambiamento radicale per la biblioteca di piazza del Nettuno, pronta a installare più postazioni con lettori di codici a barre. Dopo una veloce strisciata, basterà appoggiare o prendere il volume su un nastro di scorrimento, a seconda che si tratti di un prestito o di una consegna.Un po’ come si fa oggi all’aeroporto con i bagagli. Il personale umano resisterà solo per la fase di archiviazione, per mettere e togliere i libri dagli scaffali. Tutto il resto diventerà elettronico, come da tempo succede in alcune casse dei supermercati. La novità che fa tremare i bibliotecari è prevista nel “Piano Programmatico 2014” di Istituzione Biblioteche, laddove si annuncia l’attivazione di un «servizio di autoprestito mediante l’installazione di Rfid (Radio frequency identification) che darà la possibilità agli utenti di procedere direttamente al prestito e alla restituzione senza l’intermediazione di un addetto». 

Una doccia gelata per i dipendenti esternalizzati della cooperativa Working, 37 addetti che ora temono di restare senza lavoro. «Siamo preoccupati, per noi tutto questo vuol dire un taglio di organico. Magari non per tutti, ma di sicuro ci sarebbe meno occupazione in Sala Borsa» lancia l’allarme Manfredi Storaci, delegato Filcams Cgil dei lavoratori. Ma il futuro non si può fermare, fa capire il direttore dell’Istituzione Pierangelo Bellettini: «Cosa volete che dica, il modo va avanti. In mezza Europa si fa già così e da alcuni anni anche a Casalecchio di Reno. Una sperimentazione simile è già in corso anche in città alla biblioteca “Casa di Khaoula” a alla “Natalia Ginzburg”. Capisco la preoccupazione dei lavoratori, ma la strada da intraprendere è quella della riduzione delle spese che riguardano Salaborsa». E ammette: «Questo può voler dire un minor ricorso a ore di servizio ausiliare, ma non matematicamente a una riduzione delle ore di lavoro. Potrebbero infatti anche subentrare altri servizi». Ma il condizionale è più che mai d’obbligo in questi casi. 

L’unico scoglio da superare per realizzare la Salaborsa 2.0 è quello dei soldi. Servono all’incirca 300 mila euro e se la vicesindaco Silvia Giannini sarà in grado di trovarli in questo ennesimo difficile bilancio da chiudere, allora si potrà subito partire e nel giro di tre anni addirittura ammortizzare la spesa. Nel corso del 2013 sono stati 742 mila i prestiti avvenuti in Salaborsa, poco più della metà legati a libri o audio libri e il resto a video o cd musicali. Un dato che rispetto al 2012 è aumentato del 22% (585 mila prestiti), a fronte di un vistoso calo di visitatori, 160 mila in meno rispetto al 2010. Un servizio che quindi ancora rende in termini numerici e che nei prossimi mesi potrebbe essere del tutto affidato alla tecnologia. «Ma una macchina – protesta Storaci – non ti consiglia libri, film e cd. Non aiuta un utente in difficoltà, non sgombera una biblioteca se suona l’allarme antiincendio. Non resta qualche secondo o minuto in più a parlare con un vecchietto che ha bisogno di essere ascoltato. Non zittisce un cafone che urla al telefonino. Questo noi abbiamo fatto e vorremmo continuare a fare, perché siamo convinti che le biblioteche non sono un supermercato».

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